In questo periodo tutti stanno comprando un Hard Disk SSD e molti di voi mi hanno chiesto già da tempo di scrivere una guida per installare ArchLinux e ottimizzarla. In questo articolo, quindi, vedremo come partizionare al meglio e in modo “inteliggente” il nostro SSD e come ottimizzare al meglio prestazioni e prolungare la durata di vita del disco. L’articolo è molto generico ma utile per prendere spunto e capire come comportarci davanti all’insormontabile problema chiamo Solid State Drive. Procediamo…
Partizionamento
Essendo gli SSD di piccole dimensioni, in termini di capienza, rispetto ai classici HDD, consiglio sempre di utilizzare un partizionamento attento rispetto al classico modello che si usa. Se vogliamo sfruttare a pieno le potenzialità e lo spazio del nostro SSD consiglio di utilizzare per la partizione di BOOT e SWAP una chiavetta USB, e utilizzare l’SSD per il solo filesystem di root, questo solitamente per chi usa Portatili. Mentre per gli usa computer Desktop può utilizzare l’SSD per il filesystem di root e l’HHD per creare le partizioni di BOOT, SWAP e HOME. Vediamo alcuni esempi di partizionamento sia per Portatili sia per Desktop.
Partizionamento SSD + USB per Portatili
Mount Point | Hard Disk | Filesystem | Opzioni di Mount |
---|---|---|---|
/boot | USB | ext4 | rw,relatime |
SWAP | USB | swap | defaults,pri=-2 |
/ | SSD | ext4 | defaults,noatime,discard |
/tmp | RAM | tmpfs | nodev,nosuid,noatime,size=1000M,mode=1777 |
Partizionamento SSD + HHD per Desktop
Mount Point | Hard Disk | Filesystem | Opzioni di Mount |
---|---|---|---|
/boot | HHD | ext4 | rw,relatime |
SWAP | HHD | swap | defaults,pri=-2 |
/ | SSD | ext4 | defaults,noatime,discard |
/tmp | RAM | tmpfs | nodev,nosuid,noatime,size=1000M,mode=1777 |
/home | HHD | ext4 | rw,relatime,data=ordered |
In modo di partizionamento è molto personale, l’importante è seguire alcuni principi base, come il separare le partizioni di /boot swap e /tmp su HHD o USB e abilitare le 2 opzioni, noatime e discard, nelle impostazioni di mount nel file /etc/fstab.
- discard: si utilizza in filesystem di tipo ext4 ed abilita le funzionalita TRIM.
- noatime: elimina in poche parole le chimate in scrittura per la lettura dei file.
Installare ArchLinux
Prendendo spunto dagli esempi di partizionamento fatti sopra, installiamo ArchLinux sguendo le Guide:
- Installare ArchLinux
- Configurare ArchLinux (Post Installazione)
Facendo attenzione, durante la creazione del file /etc/fstab, di modificarlo con i parametri sopra descritti e utilizzando un modello UUID, utilizzando l’opzione -U durante la creazione del file fstab:
# genfstab -p -U /mnt >> /mnt/etc/fstab
in questo modo monteremo le partizioni per UUID e risolveremo alcuni problemi legati al montaggio con i nomi dei device.
Abilitare il TRIM
Installiamo il pacchetto hdparm se non lo abbiamo già fatto con il comando:
# pacman -Sy hdparm
Verifichiamo che il nostro SSD supporti le funzionalità TRIM con il comando:
# hdparm -I /dev/sdX | grep TRIM
sostituendo X con la lettera associata al nostro SSD.
avremmo un output simile se supportata:
sudo shdparm -I /dev/sda | grep TRIM Data Set Management TRIM supported (limit 8 blocks)
Abilitiamo i servizi fstrim con i comandi:
# systemctl enable fstrim.service # systemctl enable fstrim.timer
Se vogliamo invece lanciare il comando fstrim -a utilizzando il crontab, modifichiamo il crontab dell’utente root con il comando:
# crontab -e
e aggiungiamo la riga:
* */1 * * * /usr/bin/fstrim -a
in questo modo verrà lanciato il comando ogni ora.
Conclusione
Questi sono semplici passaggi che ottimizzano e prolungano “la vita” al nostro SSD. Ti consiglio vivamente di leggere attentamente, dove possibile, alcune delle seguenti info:
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