Presentato questa mattina alla GOTO Conference di Aarhus da Lars Bak e Gilad Bracha, Dart sembra avere tutte le carte in tavole per divenire il rivoluzionario successore di JavaScript!
Ancora una volta Google sembra aver fatto centro, sviluppando un nuovo linguaggio di programmazione web open source che sembrerebbe essere in grado di superare in modo innovativo le comuni problematiche del vecchio linguaggio.
Gli obbiettivi di Dart sono quelli di fornire un linguaggio strutturato ma flessibile per la programmazione web, garantendo prestazioni elevate su tutti i browser moderni e ambienti che vadano dai piccoli dispositivi palmari fino l’esecuzione sul lato server.
Difatti, come è scritto sull’ Homepage del sito ufficiale, pare che Dart si presti particolarmente ad alleggerire le difficoltà relative alla programmazione di applicazioni web di grandi dimensioni che non abbiano una struttura ordinata e comprensibile, le quali normalmente non possono essere divise in modo da permettere agli sviluppatori di concentrarsi sulla programmazione contemporanea di più parti dell’applicazione. Rendendo allo stesso tempo estremamente facile la lettura e la gestione di particolari pezzi di codice anche da parte di coloro che non siano gli stessi autori del programma.
Fino adora, con i linguaggi esistenti, lo sviluppatore è stato costretto a scegliere tra linguaggi statici e dinamici. Nel primo caso si rendeva necessario l’utilizzo toolchain pesanti e di uno stile di codifica troppo inflessibile e limitato.
Gli sviluppatori, inoltre, non sono mai stati in grado di creare sistemi omogenei che comprendano sia client che server, ad eccezione di pochi casi, come Node.js e Google Web Toolkit (GWT). Per di più i molteplici linguaggi e formati hanno finora comportato ingombranti cambi di contesto che aggiungevano inutili complessità al processo di codifica.
A questo punto una domanda sorge spontanea, Dart sarà in grado di far fronte a tutto questo?
Dal precoce entusiasmo di moltissimi web developers parrebbe di si, ma solo il tempo ci permetterà di averne la certezza.
Intanto sarà possibile utilizzare questo linguaggio grazie un compilatore in grado di convertire il codice Dart in puro Javascript così da poter funzionare su tutti browsers, oppure utilizzando una VM nativa che prossimamente verrà implementata nella futura versione di Chorme.
Per chi ha voglia di approfondire l’argomento vi rimando alla pagina ufficiale del Google Code Blog, alla relativa pagina Chromium Blog e al manuale delle specifiche di linguaggio scaricabile dal sito ufficiale.